"Sindaco ottimista, ma di cosa?"

TERAMO – Si dichiara perplessa l’associazione dei Per Davvero per l’ottimismo che il sindaco di Teramo ha mostrato nel tracciare il bilancio del 2010. “Non ne cogliamo le ragioni, né la soddisfazione per gli obbiettivi raggiunti” dicono i Per Davvero che guardano invece all’anno che si è concluso come il più aspro in termini di disoccupazione e crisi economica. Poche le feste collettive in alberghi e ristoranti, rilevano i Per Davvero, secondo i quali i teramani, sfiduciati, hanno preferito optare per un cenone casalingo più parsimonioso. “Ci vuole una bel coraggio a ribadire che le cose vanno bene si legge nella nota diffusa dall’associazione – quando per la prima volta nella storia del nostro territorio tutte le associazioni datoriali firmano con le associazioni sindacali un protocollo di intesa comune, che attesta la crisi cronica ed irreversibile di tutto il settore produttivo. Ci vuole un bel coraggio a dire che le cose vanno bene, quando a livello regionale la questione morale, nonostante i buoni propositi, naviga ancora nella palude”. Coraggioso ancora, per i Per Davvero, annunciare nuovamente l’apertura del Lotto Zero, “un’arteria ad una sola carreggiata, diventata vecchia ed obsoleta, al pari della Teramo Mare, ancor prima di essere ultimata”. Trattandosi di un’apertura parziale, secondo l’associazione, gli attuali problemi di traffico si sposteranno dalla periferia est al cuore della città, peggiorando la viabilità cittadina già compromessa. “Ci vuole una bel coraggio – proseguono i Per Davvero – a dire che le cose vanno bene quando piazza Garibaldi da tre anni è interessata dai lavori dell’Ipogeo, i lavori del nuovo parcheggio dell’ospedale sono fermi da più di un anno, con prospettive di nuove incompiute che si vanno ad aggiungere alle cinquantenarie costruzioni di contrada Casalena. Inopportuno infine per i Per Davvero chiedere armonia all’opposizione dopo i provvedimenti giudicati “restrittivi” in termini di partecipazione democratica che hanno interessato ad esempio il referendum sull’abbattimento del vecchio stadio comunale. “Si ritiene che, una volta eletto, il sindaco rappresenti tutti i cittadini, a prescindere da chi lo abbia votato –concludono i Per Davvero – a seguito delle dichiarazioni del bilancio di fine anno rilasciate da Brucchi, non abbiamo dubbi nell’affermare che non è stata mai registrata tanta distanza tra un sindaco e i propri cittadini”.